“Le nostre imperfezioni” di Luca Trapanese, Salani

Dicono che non serve una ragione precisa per compiere il Cammino di Santiago, e che per viverlo al meglio bisogna sapersi sorprendere ad ogni passo. In effetti Livio non sa esattamente perché ha deciso di partire zaino in spalla, trascinando con sé due amiche fino alla tomba di San Giacomo. Per consolidare la propria fede e prendere finalmente i voti? O per il motivo opposto, temporeggiare quanto basta per capire se è davvero quella la sua strada? Di certo, ad animare le sue scelte è sempre stato l’amore per gli altri, una vocazione che lo ha portato molte volte lontano da casa – un bell’appartamento a Posillipo, coccolato da mamma e papà – e l’ha condotto in giro per il mondo, al fianco degli umili, dei bisognosi, degli ultimi. La risposta ai suoi dubbi lo attende nell’antico borgo di Portomarín e ha il volto sorridente di Pietro, un architetto dai tratti orientali e in sedia a rotelle, che si offre di accompagnarlo nella chiesa di San Nicola e di mostrargliene la prodigiosa bellezza. Una chiacchiera dopo l’altra, i due diventano presto inseparabili e decidono di proseguire insieme fino a Compostela, fino a scoprire un’altra preziosa verità: il Cammino più importante non si fa a piedi, ma con il cuore. E così l’arrivo al santuario si trasformerà nell’inizio di un nuovo percorso, più lungo e più difficile per entrambi. In un romanzo struggente e ricco di interrogativi che scavano l’anima dei personaggi, Trapanese ci ricorda che la vita non è una favola e ti colpisce sempre alle spalle, ma che lo stesso fa anche la felicità, arriva sempre da dove meno te l’aspetti.

https://www.salani.it/libri/le-nostre-imperfezioni-9788831011549

“I lupi di Hitler” di Luigi Simeoni, Newton Compton editori

1938. Hans Weissmann è uno spietato soldato del Reich, indottrinato ai rigidi principi dell’arianesimo. L’unico scopo della sua vita è com­piacere Hitler, del quale conosce la smodata passione per gli oggetti mitologici. Un’antichissima corona di ferro recentemente messa all’asta, appartenuta a Erode il Grande e ritenuta portatrice di oscuri poteri divinatori, sembra proprio fare al caso suo…

1944. Anna è la giovane figlia di un orologiaio e collabora in segreto con la Resistenza. Quando suo padre viene barbaramente ucciso da un ufficiale delle SS, decide di mettersi in viaggio per recuperare il tesoro che l’assassino ha rubato: la corona di Erode.

In un crescendo di azione e crudeltà, i fili dei destini di Anna e Hans si troveranno annodati fino a uno scontro fatale, faccia a faccia, sulle strade inondate di pioggia, tra il fango e i ruggiti dei motori, nella più famosa e dura corsa automobilistica del mondo: la Mille Miglia.

Un romanzo sulle tracce di un antico e potente manufatto

Una corona antichissima con misteriosi poteri esoterici.
Tre protagonisti disposti a tutto per trovarla.
La caccia ha inizio.

Adrenalina, azione e fascino in un’appassionante corsa contro il tempo lungo la Mille Miglia

«Luigi Simeoni prende spunto dal grande affresco della seconda guerra mondiale firmando un thriller dal ritmo serratissimo. L’originale intreccio e i vividi personaggi fanno di I lupi di Hitler una lettura davvero coinvolgente.»
Matteo Strukul

«I lupi di Hitler somiglia a Le benevole di Jonathan Littel.»
Il Giornale di Brescia

https://www.newtoncompton.com/libro/i-lupi-di-hitler

“L’uomo senza sonno” di Antonio Lanzetta, Newton Compton

Secondo dopoguerra. Bruno ha tredici anni e vive in un orfanotrofio vicino a Salerno, sottoposto alle continue angherie degli altri ragazzi.
Solo l’amicizia con Nino, il nuovo arrivato che prende a difenderlo, riesce a rendere tollerabile la sua permanenza nell’istituto. L’estate porta con sé un momento di libertà per tutti i ragazzi: Bruno e Nino saranno scelti per andare a lavorare insieme nella tenuta degli Aloia, una ricca famiglia del circondario. È qui che Bruno conosce Caterina, una strana bambina che vive all’ultimo piano della casa e che lo guida a esplorare i recessi dell’imponente edificio. Il gioco assume però ben presto contorni sinistri: Bruno inizia a essere tormentato da incubi inspiegabili, che al risveglio lo lasciano profondamente spossato.
Il ritrovamento, all’interno della proprietà degli Aloia, di alcuni cadaveri in avanzato stato di decomposizione, getta sulla villa e su chi la abita ombre inquietanti. A chi appartengono quei corpi? E perché tutti sembrano a conoscenza di qualcosa che non deve essere rivelato?
Questo romanzo è la storia di un’amicizia, di ricordi spezzati e di un brutale assassino che si nutre di paure. È la storia di Bruno e dell’estate in cui divenne l’uomo senza sonno.

Un’antica villa dall’atmosfera inquietante.
Due ragazzi che provengono da un orfanotrofio.
Una verità sepolta pronta a riemergere dal passato.

Hanno scritto dei suoi libri:

«Un libro consigliatissimo a tutti gli amanti del thriller e del noir.»
Milano Nera

«La sua scrittura è sempre molto fluida e i colpi di scena ben dosati e mai banali.»
MangiaLibri.com

https://www.newtoncompton.com/libro/luomo-senza-sonno

“Oceanides” di Riccardo Capoferro, Il Saggiatore

Negli anni ottanta del Seicento, il giovane Kenton si imbarca per la Giamaica per lavorare in una piantagione di zucchero. Ma, convinto di essere destinato a cose più grandi, presto risponde al richiamo dell’avventura e della libertà: abbandona la piantagione e si unisce a una ciurma di bucanieri con i quali, appresa l’arte della navigazione e della pirateria, esplora i mari dei Caraibi, le acque del Pacifico e i chilometri di costa che preludono a foreste rigogliose.

Ed è nella giungla di Darien – dove gli uccelli lasciano scie leggere e fuggevoli, e in un batti- to di ciglia sembrano moltiplicarsi – che Kenton sente il suo anelito di conoscenza esaltarsi. Lo sa bene: non esistono i draghi, gli unicorni o le sirene; ma nell’osservazione del mondo naturale c’è più di quanto sogni la mitologia. La sua indole di esploratore lo porta a riprendere il largo, in cerca di nuove terre, nuove verità. Sbarca quindi su un’isola enigmatica in cui vivono, in un lago dalle acque salvifiche, gli Oceanides, meravigliosi uccelli anfibi dalle cangianti piume azzurrine, entità affascinanti e indecifrabili che diventano la sua ossessione. Dedicherà la sua vita a loro e all’isola, deciso a comprenderne il segreto e destinato a rimanerne vittima.

Discepolo di Stevenson e Defoe, Conrad e Salgari, con Oceanides – menzione speciale della giuria alla XXXIII edizione del premio Italo Calvino – Riccardo Capoferro rende omaggio alla grande tradizione del romanzo d’avventura, rinnovandone gli stilemi dall’interno con una scrittura capa- ce tanto di evocare i suggestivi paesaggi caraibici, quanto di spiazzare con virate improvvise, che socchiudono la porta verso nuovi mondi. Al di là lampeggia – simile al guizzo di una sciabola – il potere unico della letteratura: rapire, come il più indiavolato dei bucanieri, il lettore.

https://www.ilsaggiatore.com/libro/oceanides/

“È tardi!” di Eduardo Savarese, Wojtek edizioni

La polivalente esclamazione “È tardi!” segna l’inizio e la fine della narrazione di sette tempi di attesa di altrettante eroine del teatro lirico.

Seguendo l’intreccio di piani che il narratore costituisce (memoir intimo, reinterpretazione precisa e appassionata dei libretti d’opera, storia del teatro lirico) sulla scena compaiono Violetta Valery, coraggiosa Traviata in attesa della redenzione di Alfredo Germont; Madama Butterfly, “rinnegata e felice” nella devozione assoluta a un distratto ufficiale della marina americana; la Contessa mozartiana, che attende il ritorno alla fedeltà coniugale di un marito fedifrago; Carmen, gitana e sigaraia, alla conquista mortale della libertà di amare chi e quando le aggrada; Elektra, spettrale invenzione straussiana dell’attesa di vendetta matricida; Lucia di Lammermoor, eroina manipolata nel suo amore segreto, che trova posto solo grazie alla pazzia assassina; Norma, la sacerdotessa che viola ogni regola nell’attesa di essere scoperta e sacrificata a causa dell’amore per un nemico. In queste storie l’attesa si trasforma in una tensione spasmodica di tutta l’esistenza a ritrovare e affermare la propria natura. L’attesa è sempre d’amore, infine dell’amore e della cura di se stessi, anche a costo della morte, dal prologo del libro fino agli incontri dell’epilogo, ai suoi applausi finali, in cui le storie delle eroine liriche e le vicende private del narratore s’intrecciano intorno a un unico filo: ogni attesa è la paura e il desiderio, del narratore come di tutti noi, che sia troppo tardi.

“Per mia colpa” di Piergiorgio Pulixi, Mondadori

Dal 28 settembre 2021 in libreria

A volte l’unico modo per voltare pagina è andare via. E quello che si rassegna a fare la vicecommissaria Giulia Riva, decisa a chiudere una storia clandestina con un superiore che le procura soltanto dolore. Ha appena chiesto il trasferimento, che al commissariato di Cagliari si presenta Elisa, nove anni e una richiesta che raggela: ritrovare la mamma scomparsa. Giulia non può tirarsi indietro, anche se Virginia Piras era una moglie e una madre serena, e dunque per sparire così probabilmente è stata uccisa. Ma da chi? E perché? Tutti sembrano essersi dimenticati di lei, compreso l’ispettore Flavio Caruso, il partner e mentore di Giulia, a cui l’indagine è affidata. Caruso però non è più il poliziotto di un tempo, e Giulia capisce che potrebbe aver commesso errori fatali. Così si fa assegnare il caso, nella speranza di risolverlo ed evitare una possibile onta al suo partner. Non immagina che la ricerca la spingerà a interrogarsi anche sui propri errori passati: perché il cuore ha due lati, uno con cui si ama e uno con cui si odia. Piergiorgio Pulixi, vincitore del premio Scerbanenco 2019, debutta nel Giallo Mondadori con un noir sulle maschere a cui ricorriamo per preservare le emozioni che ci fanno sentire vivi – anche quando potrebbero esserci fatali.

https://www.librimondadori.it/voce-all-autore-mondadori/piergiorgio-pulixi-per-mia-colpa/

“Le mosche” di Emiliano Ereddia, Il Saggiatore

Con una scrittura insieme tracimante e precisa, in cui ogni dettaglio e ogni avvenimento si rivelano nella loro crudele esattezza, Emiliano Ereddia costruisce un thriller ipnotico e senza scampo: Le mosche è un viaggio angosciante in una realtà a metà tra la suburra degli ultimi e la Los Angeles nera di Ellroy. Uno scavo nella città dei vivi fino a scoprirne il volto catacombale.

Roma, quartieri popolari: in un appartamento sudicio e umido, indistinguibile tra decine di altri nei fatiscenti palazzoni che lo circondano, un uomo agonizza a terra col ventre squarciato. Il suo nome è Julian Massa e il suo omicidio è solo l’ultimo anello di una catena di misteri che avvolge la sparizione di Amanda Kerr, compagna di Julian ma soprattutto figlia dell’ambasciatore degli Stati Uniti, volatilizzatasi insieme al figlio. La polizia si trova così con i riflettori addosso: bisogna individuare subito il colpevole, o comunque un colpevole. Il capro espiatorio veste i panni massicci e puzzolenti d’alcol di Assenza, ultimo degli ultimi, feccia della feccia, delinquente noto alle forze dell’ordine e vicino di casa della vittima. Comincia così una strana caccia, con l’ispettore Canè disposto a macchiarsi di qualunque nefandezza per trovare e incriminare Assenza, e quest’ultimo che, per non pagare per l’unico omicidio che non ha commesso, decide di indagare lui stesso e assicurare alla giustizia il vero assassino.

Attorno a loro si muove l’umanità sotterranea delle periferie, tutta allo stesso tempo complice e innocente, da Francesina, ragazzo di strada che si barcamena tra lo spaccio e una soffiata agli sbirri, ad Agata, infermiera tossicodipendente che dialoga coi morti, fino al sordido giornalista Mainenti, contemporaneamente oggetto dei depistaggi della polizia e delle rivelazioni di un inquietante informatore anonimo: un incrocio di destini che dà vita a una ragnatela senza fine di segreti e abiezione, in cui le mosche in trappola si confondono con i ragni e in cui ognuno ha qualcosa da nascondere o da farsi perdonare.

Un omicidio brutale in un appartamento alla periferia di Roma. La figlia dell’ambasciatore americano che sparisce nel nulla. Un killer innocente costretto a indagare per salvarsi dalla galera. Un noir ambizioso e mesmerico, che porta il lettore all’interno della multiforme umanità degli sconfitti, là dove il giusto e l’iniquo perdono i loro confini.

«La scrittura visionaria, smisurata, traboccante di Emiliano Ereddia trascina il lettore nel vortice di una storia bella, inebriante, unica.» Massimo Carlotto

https://www.ilsaggiatore.com/libro/le-mosche/

“Come delfini tra pescecani” di François Morlupi, Salani

È un ottimo poliziotto, il commissario Ansaldi, anche se da tempo immemore soffre di ipocondria e di attacchi d’ansia che rendono complicate anche le attività più semplici, nella vita come nel lavoro. Per fortuna il quartiere al quale è stato assegnato, Monteverde, è un’oasi di pace nel caos della capitale: un posto tranquillo, dove non succede mai niente. Forse è per questo che sotto il suo comando sono stati destinati altri quattro soggetti “particolari”, come ad esempio Eugénie Loy, il suo braccio destro, che soffre di un disturbo antisociale della personalità che la rende apparentemente insensibile, una “portatrice sana di disperazione” come la definiscono i colleghi, che però riconoscono in lei ottime doti investigative.

Sono così, i Cinque di Monteverde: uomini e donne alle prese con le loro debolezze, ma capaci, insieme, di trasformarle in forza.

Un venerdì pomeriggio, un ultraottantenne vedovo e solitario viene trovato senza vita nel proprio appartamento, con un cappio al collo. Si direbbe un caso facile, il classico suicidio. Ma qualcosa non quadra ad Ansaldi e ai suoi, e quel piccolo dubbio si trasforma, nel volgere di pochi giorni, in un’indagine che turberà non solo la quiete di Monteverde ma anche le stanze della politica.

Demolendo con sarcasmo graffiante lo stereotipo del poliziotto supereroe, Morlupi ha saputo dare un volto credibile a chi per mestiere affronta il crimine, alternando intuizioni fulminee a epiche figuracce. Una ventata fresca nel panorama giallo italiano.

https://www.salani.it/libri/come-delfini-tra-pescecani-9788831008716

“I tuoni” di Tommaso Giagni, Ponte alle Grazie

In una periferia romana fra il Grande Raccordo e l’Aniene, Manuel, Flaviano e Abdou vivono una formazione inquieta e oppressa. Hanno diverse origini, diverse aspirazioni, vite precedenti di cui parlano poco. Per loro il centro storico è solo uno sfondo e la vita quotidiana è incastrata nella gerarchia feroce del Quartiere, dov’è chiara la differenza fra chi può coltivare qualche ambizione e chi è condannato senza appello alla marginalità.

L’amicizia che li lega è l’unico punto fermo, almeno fin quando non arriva l’amore a sparigliare le carte: Donatella, i cui genitori hanno venduto radici e identità per una villetta anonima in una zona residenziale che confina col Quartiere; la sua rabbia sarà il detonatore per il giro di vite che tutti si aspettano. E quando la violenza arriverà inevitabile, reclamerà le sue vittime e concederà uno spiraglio di salvezza.

In un romanzo dalla lingua impareggiabile per essenzialità e nitore, Tommaso Giagni indica con maestria letteraria la direzione del conflitto: una nuova guerra contro gli esclusi e le loro forme di comunità e di resistenza, una guerra ormai avviata, che ogni giorno divora le precarie fondamenta di ogni pace sociale

https://www.ponteallegrazie.it/libro/i-tuoni-tommaso-giagni-9788833315768.html

“Il valore affettivo” di Nicoletta Verna, Einaudi

L’esistenza di Bianca si è sbriciolata il giorno in cui, da bambina, ha perduto sua sorella. Stella era pura, onesta, e manteneva le promesse. Ecco perché la sua scomparsa ha macchiato il mondo di colpa. Con un ritmo magnetico, che travolge e sorprende, Nicoletta Verna scrive un indimenticabile romanzo familiare, nel quale una giovane donna cerca ostinatamente una forma di redenzione.

Menzione Speciale della Giuria Premio Calvino 2020

Bianca aveva sette anni quando un incidente dai contorni incerti ha innescato nella sua vita una reazione a catena, che non ha risparmiato nulla. Oggi sta con Carlo, cardiochirurgo di fama internazionale, e all’apparenza lo venera. Ma tanta devozione, in realtà, nasconde un piano macchinoso, folle: un progetto di rinascita in cui l’uomo è un mero strumento. Nel percorso che intraprenderà per realizzarlo, Bianca scoprirà una verità che nessuno avrebbe mai potuto sospettare.